Criptovaluta : il denaro è digitale ma il rischio è reale

 

Nei giorni scorsi quasi tutti i notiziari  hanno aperto con servizi sull’ esordio in borsa per i future basati sui bitcoin (la moneta digitale più famosa, già da qualche anno conosciuta tra gli esperti del settore ma finora sconosciuta al grande pubblico ); una notizia simile sicuramente avrà lasciato perplesso qualcuno che magari, sentendo parlare di moneta digitale avrà pensato a qualche noto film di fantascienza.

Intanto è bene chiarire che non siamo in un film e che non c’è niente di illegale dietro le criptovalute (cioè le monete digitali, di cui il bitcoin è quella più nota), sicuramente ci sono però dei concetti con cui è bene prendere familiarità e che sempre più incontreremo in futuro nelle nostre vite.

Criptovaluta è un termine che indica una moneta digitale, generata cioè sfruttando la potenza di elaborazione dei computer, una simile moneta può essere spesa per comprare o vendere beni e servizi (sia su internet che, in molti casi, anche  nel mondo reale)

Avrete intuito che l’argomento è molto complesso e riassumerlo in poche righe è davvero riduttivo, per cui occorre chiarire subito che i Bitcoin sono molto differenti dalle valute tradizionali: non esiste innanzitutto una banca centrale o un ente  che funge da intermediario tra i soggetti che si scambiano questa moneta digitale.

Tutto è affidato ad una rete P2P che usa un database distribuito tra i computer degli utenti; ogni aderente a questa rete è insomma una parte del sistema di gestione e di elaborazione , un cosiddetto “nodo”. La sicurezza delle transazioni è garantita dalla crittografia (di tipo a chiave pubblica) che impedisce agli utenti di “barare” , modificando il proprio wallet (il borsellino virtuale che custodisce i bitcoin posseduti da ciascuno)

Per generare bitcoin occorre far eseguire appositi software (in grado di scavare, o meglio di “minare” bitcoin) al proprio computer, si tratta però di eseguire calcoli talmente complessi e dispendiosi che un singolo computer non riuscirebbe a garantire guadagni adeguati, conviene quindi ricorrere ad appositi servizi online che tramite il calcolo distribuito permettono di generare bitcoin con un minor sforzo computazionale per i singoli computer che partecipano al mining. I bitcoin possono anche essere comprati tramite appositi siti, il loro prezzo negli ultimi mesi ha subito rialzi tali da garantire guadagni allettanti ai propri possessori, ma occorre stare molto attenti e non lasciarsi prendere da facili entusiasmi.

In questo mondo non sempre quello che luccica è oro, a maggior ragione nel mondo digitale, occorre stare in guardia : nei giorni scorsi si è scoperto che dietro alcuni siti di streaming (portali che consentono la visione di film, in modo spesso gratuito ) si nascondono codici in grado di sfruttare il computer degli utenti (impegnati nel vedere i film ) per “minare” bitcoin. La cosa chiaramente non ha fatto piacere a molti utenti di tali siti, che hanno visto il carico di lavoro della propria CPU aumentare durante la navigazione . Esistono inoltre  script, da inserire nel proprio sito web, che permettono di minare bitcoin utilizzando la CPU dei visitatori , il rischio quindi non è limitato ai portali di streaming .

Se poi andiamo a curiosare  tra le testate online, si scopre che  l’euforia per  l’esordio  dei futures basati sui bitcoin alla borsa di Chicago, è durata appena un giorno: gli scambi sono infatti crollati nel giro di poche decine di ore; BlackRock  (società di gestione del risparmio) ha avvertito sulla possibilità di una bolla speculativa. Si tratta di un ulteriore segnale che nel territorio della finanza occorre muoversi con molta cautela e senza lasciarsi influenzare dall’euforia dei mercati.

UPDATE:   il controvalore di 1 bitcoin (BTC) a Dicembre 2017 era di 15.000 euro , a Marzo 2018 si è scesi a valori attorno a 7000 euro. Ennesima conferma che si tratta di una moneta a cui avvicinarsi con cautela, sopratutto  da parte dei piccoli risparmiatori, poco esperti nell’analizzare gli andamenti dei mercati.